ISOLE COVID-FREE, IL GENERALE FIGLIUOLO STOPPA LA QUESTIONE.
(NoveColonneATG)
Roma – Turchia e Grecia lo stanno già facendo, in Italia l’idea per ora divide la politica e soprattutto le Regioni: prevedere un corridoio privilegiato nella campagna vaccinale per le piccole isole, in modo da renderle completamente covid-free entro l’estate, e consentire loro di sfruttare appieno la stagione turistica estiva, che in moltissimi casi rappresenta la maggior parte dell’economia locale. Il primo ad accelerare era stato nei giorni scorsI il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che aveva annunciato l’intenzione “di non procedere per fasce d’età” nelle isole del golfo di Napoli, Ischia, Capri e Procida, e anche il ministro del Turismo Massimo Garavaglia aveva aperto alla possibilità di prevedere delle isole covid-free: “Si può fare ed è anche opportuno farlo- aveva detto in una intervista alla Stampa – perché se lo faranno gli altri e noi no, lo svantaggio diventerà enorme”. Con De Luca e il ministro, ovviamente, i sindaci delle isole interessate, per esempio quello di Lampedusa Salvatore Martello, per il quale “tra Lampedusa e Linosa siamo in tutto 6.500 persone e siamo sempre stati quasi covid-free”. Ma l’idea bipartisan di De Luca e Garavaglia ha incontrato subito una opposizione altrettanto bipartisan: da una parte il nuovo presidente della Conferenza Stato Regioni, il leghista (come Garavaglia) Massimiliano Fedriga, che a “Un Giorno da Pecora” spiega che “se ognuno nel proprio territorio fa delle strategie concordate col governo coi vaccini che ha a disposizione, sono più che disponibile a valutarle. E’ chiaro però che questo non può comportare uno spostamento di vaccini da una parte all’altra”, dall’altra quello uscente, Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna: Mi auguro che il ministro del turismo Garavaglia rigetti immediatamente la proposta di “isole covid free”. Non possono esserci località turistiche privilegiate a discapito di altre. Piuttosto il governo si dia da fare perché arrivino più dosi possibili per vaccinare nel più breve tempo possibile e lavori per il passaporto vaccinale, con regole uguali per tutti a livello europeo”. A mettere, per ora, la parola fine sulla questione è però direttamente il generale Paolo Figliuolo, commissario all’emergenza, che in una nota spiega il 12 aprile che la campagna vaccinale “deve proseguire in modo uniforme a livello nazionale, senza deroghe ai principi che lo regolano, facendo riferimento all’ordinanza che indica le categorie prioritarie. L’obiettivo è quello di mettere al sicuro le persone fragili e le classi di età più anziane, che sono le più vulnerabili all’infezione. Più celermente si concluderà questa fase prima si potrà procedere a vaccinare le categorie produttive”.